Addio Antonia…

Addio Antonia, minuscolo corpo di eroina che si erge su un mondo senza pietà.
 
Ci hai resi orgogliosi di essere umani, perché il tuo atto di istintivo coraggio ha dato la possibilità a qualcuna di esprimere una solidarietà talmente potente da abbattere tutti i confini di specie. Ci mancherai, compagna, sorella, giovane amica.
 
Antonia ci ha lasciati, all’età di circa tre anni, a causa di un prolasso dell’ovidotto. Prima di lanciarsi giù da un camion per il trasporto del pollame, di essere aiutata da alcune ragazze ferme all’autogrill, prima di arrivare ad Ippoasi, Antonia era una delle miliardi di galline selezionate per divenire null’altro che produttrici e prodotti. Un corpo che non conta, come infiniti altri. Eppure, quanto coraggio, quanto ardore, quanto desiderio di vivere con gioia può contenere un corpo che non conta?
 
Antonia ha lasciato questo mondo in un giorno di sole, si è spenta in un letto di fieno mentre attorno a lei gli uccelli cantavano e i rami degli alberi fremevamo per i primi venti primaverili. L’abbiamo circondata di fiori e abbiamo detto addio al suo corpo. Solo a quello perché Antonia non la dimenticheremo mai. Antonia è un simbolo, un pensiero di resistenza, un ricordo di solidarietà. Antonia vivrà nelle parole di tutt+ coloro che parleranno ancora di lei, in chi racconterà la sua storia, vivrà nei nostri pensieri di gioia, nella nostra esigenza di liberazione totale.
 
Arrivederci Antonia, e grazie di averci ricordato che siamo animali tutt* e in quanto tale vogliamo vivere “Selvaggi. Fieri. Insieme. Liberi” 

Ciao Curcuma…

…ci hai lasciati in una giornata di dicembre, serenamente e in pace.

Sei arrivata con un nutrito gruppo di tue simili, siete state sottratte a condizioni di vita abominevoli, avete ritrovato la gioia di esistere e la dignità di chi è padron* delle proprie giornate. Da quando sei arrivata hai sempre avuto una salute cagionevole, perché chi ti ha fatta nascere voleva utilizzarti per ottenere qualcosa. Ti siamo stati accanto durante ogni giorno e ci siamo presi cura di te. Hai stretto legami affettivi, hai corso per il prato, becchettato la terra, hai osservato la luce cambiare con il cambiare delle stagione, hai dormito al caldo insieme con le tue compagne. Il tempo di andarsene arriva per tutt* e tu sei stata incredibilmente fortunata a salutarci così, libera.

È stato bello far parte della tua vita.

Addio Amica…

Arrivederci Papavero…

…ti abbiamo sostenuto fino all’ultimo, con tutto il nostro amore. Sono anche i vostri sereni arrivederci che ci danno la forza di continuare a lottare ogni giorno. Sei nato all’interno del pollaio ippoasiano, purtroppo per una nostra svista, noi sapevamo già che avresti sofferto così tanto ma siamo sempre stat* pront* per rimanere al tuo fianco.

Il tuo peso spropositato – lo stesso dei miliardi di tuoi fratelli fatti nascere consapevolmente dagli umani che vogliono semplicemente approfittare della loro carne – ha affondato ogni mese di più gambe che non erano preparate per sorreggerti.
Dopo infinite visite veterinarie che però non portavano più a nulla se non a peggioramenti di altro tipo, abbiamo deciso di lasciarti un po’ di respiro, accompagnandoti con amore e dedizione. Hai continuato ad essere parte della famiglia per altri lunghi anni, potendo vivere in pace ed in serenità, instaurando legami sociali, trascorrendo tempo con i tuoi fratelli e il tuo babbo pennuto, Coscialunga. Hai dimostrato un’incredibile attaccamento alla vita, e noi abbiamo imparato tanto da te.

Quando hai smesso di camminare e sei diventato un bersaglio per gli altri galli ti abbiamo costruito una casina solo per te, dove poter trascorrere il giorno senza rinunciare alla meravigliosa luce del sole, che ti ha sempre fatto un gran bene. Ogni notte dormivi insieme alla piccola Vecchietta, che bello immaginarvi russare vicini!

Persino durante i tuoi ultimi mesi non ci siamo risparmiat* e abbiamo perfezionato le strutture a te dedicate, mettendo tutto il nostro meglio. Alla fine ci hai salutat*, nel modo migliore in cui potevi: una giornata di inizio inverno, con il sole che tramontava, ti sei ricongiunto con il resto del mondo, e noi siamo stat* così fortunat* a poterti conoscere ed averti come amico.

Arrivederci, Papavero.

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