Ippoasi è un rifugio per animali di ogni specie che sorge nel verde cuore del Parco di San Rossore, a San Piero a Grado (PI). Al suo interno hanno trovato casa e salvezza da morte certa diversi animali tradizionalmente definiti “da reddito”: mucche, asini, cavalli, maiali, cinghiali, capre, galli, galline, anatre, conigli. Questi individui vivranno per sempre nel luogo dove hanno potuto ritrovare la propria natura e dignità, totalmente liberi di muoversi nei quasi quattro ettari a loro disposizione, senza essere in alcun modo sfruttati ma godendo semplicemente della compagnia gli uni degli altri.
Il rifugio è quindi prima di tutto la casa degli animali. Ci piace definire il nostro approccio con il termine “gestione naturale”: al suo interno, infatti, cerchiamo di rispettare nella maniera più assoluta le esigenze specie-specifiche di ogni individuo, rifacendoci all’esempio che ci forniscono i selvatici e attenendoci appunto alle preziose lezioni che ci elargisce la natura. Il rifugio ha una capienza limitata e può ospitare, oltre agli animali residenti, anche quelli in stallo provvisorio e a pensione.
All’interno di un luogo come Ippoasi vengono accolti individui segnati da gravi traumi psico-fisici, i quali affrontano percorsi di riabilitazione che si concludono in maniera sempre positiva. Il segreto di tali successi? Sicuramente la gentilezza sincera, il rispetto e l’amore delle volontarie e dei volontari, che forniscono un appoggio non indifferente e costante nel tempo. Il ruolo più importante, però, lo svolgono proprio gli altri animali, con i quali si possono cominciare ad intraprendere relazioni affettive.
Gli animali da branco riescono qui a soddisfare questa fondamentale esigenza sociale e a ritrovare nel tempo il proprio equilibrio naturale, i ritmi dettati dall’istinto e una personale consapevolezza di sé stessi. Un vero e proprio miracolo, per moltissimi di loro, soprattutto dopo aver trascorso intere esistenze magari chiusi in minuscoli box, legati a catena per le corna in completa solitudine, reclusi in gelide gabbie o prigionieri in lager dai quali si può sperare di uscire in un unico terrificante modo.
Ad Ippoasi tutti gli animali hanno un nome: nessuno di loro verrà mai più considerato come un mero oggetto, ma solo rispettato nella sua unicità e insostituibilità.