Ad Ippoasi, da qualche giorno, è arrivata Selvaggia, pecora di tre anni.
Scrive Mara “La sua storia è tremenda e al tempo stesso meravigliosa: a maggio 2020, durante una passeggiata, ho incontrato un pastore della zona che si mette a parlare di questa “maledetta” pecora di nome Stronza (giuro, l’aveva chiamata così), che da quando le avevano tolto il suo agnellino per la Pasqua del mese precedente si era ribellata, non si dava pace, era agitata, lo cercava da tutte le parti, agitando anche il gregge. Ogni giorno, al momento della mungitura si buttava a terra per non farsi mungere, il pastore gli aizzava addirittura contro i cani ma lei non ne voleva sapere.
“- Ogni tanto nasce una femmina ribelle stupida così.” dice il pastore.
“- Io per un po’ provo a domarla, se non ci riesco la sgozzo e la do ai cani”.
Gli faccio presente che la reazione di “Stronza” è esattamente quella di una qualunque madre alla quale viene rapito e ucciso il figlio, e che in realtà ogni tanto nasce non una femmina ribelle stupida ma una creatura più coraggiosa che da voce al tormento di tutte le altre.
Questa frase, chissà perché, gli accende qualcosa. Mi risponde: “- Vista così non sarebbe da uccidere ma da premiare.”
Sull’onda di quel momento di “cedimento l’ho convinto a lasciarla andare, me la sono caricata sulla Panda e l’ho portata a casa. Vive con noi da quel giorno, abbiamo fatto il meglio che abbiamo potuto affinché recuperasse fiducia nell’essere umano, lei si è affiliata al gruppetto di galline che abitano con noi, ma adesso la situazione si è complicata. Ci rendiamo conto di essere inesperti, di non saper andare più di dove siamo arrivati con lei, la vediamo soffrire di solitudine ma non possiamo adottare altri animali… […]”
Grazie alla solidarietà di Mara e alla sua complicità, Selvaggia ce l’ha fatta.
Nel grande recinto, superate le prime aree, ha individuato il gruppo delle pecore e ci si è letteralmente tuffata: non se n’è più allontanata.
Con il suo atto disperato di resistenza, Selvaggia ci ricorda che non esiste allevamento felice, che nessuno sfruttamento è giustificabile.
Oggi non vi tranquillizzeremo e non vi faremo sorridere. Non potete più restare indifferenti alla sofferenza (e alla rabbia) altrui.
Grazie Selvaggia per il tuo disperato monito. Grazie Mara per la vostra complicità.
Mara e la sua famiglia si occuperanno dell’adozione a distanza di Selvaggia. ❤️

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