Di Rifugi, complicità e margini

Liberamente tratto e con citazioni da “Decolonialità e privilegio” di R. Borghi

In uno dei suoi testi, nel 1990, l’intellettuale afroamericana bell hooks affrontava il tema della marginalità. Per lei

“la marginalità è un luogo radicale di possibilità, uno spazio di resistenza. Un luogo capace di offrirci la condizione di una prospettiva radicale da cui guardare, creare, immaginare alternative e nuovi mondi. Non si tratta di una nozione mistica di marginalità. E’ frutto di esperienze vissute.”

I rifugi antispecisti sono luoghi che r-esistono al margine di un mondo che sistematicamente smembra, umilia, dilania, ferisce, violenta, squarta, fa a pezzi i corpi animali oppressi.

Sono spazi di creazione e non di sottomissione, luoghi in cui abitare, in cui trovare il proprio posto, dove restare e non solo transitare nell’attesa di raggiungere il centro.

E’ giunto il momento di tornare a pensare e a vivere i rifugi antispecisti come interstizi politici di condivisione, di elaborazione di strategie collettive, dei contro – spazi dove poter pensare, immaginare, cercare, trovare, provare modi diversi di vivere il mondo.

Nei rifugi antispecisti l’invisibile diventa visibile: gli ingranaggi che fanno funzionare il sistema vengono resi manifesti, smascherati, esplicitati. Il margine rappresentato dalle realtà antispeciste, con i loro corpi animali resistenti ad abitarle, è il luogo dal quale contrattaccare, spazio privilegiato per l’elaborazione di micro politiche a diffusione virale.

I rifugi sono un’incarnazione pratica della resistenza.

Resistenza necessaria, che si fa prassi.

Resistenza animale, che si realizza grazie alla solidarietà e al mutuo sostegno. Resistenza collettiva, senza spazio per eroismi e personalismi.

Perché resistere, all’unisono, è l’unica cosa possibile, e per resistere è necessario sapere di non essere sole.

I rifugi sono luoghi di azione diretta. L’azione diretta è strettamente legata alle reti ma anche alle relazioni di affetto e di cura reciproca.

Al loro interno, sdoganiamo le emozioni, lasciamo circolare l’affetto e l’amore e con essi nutriamo l’azione. L’azione diretta messa in atto, quotidianamente, nei rifugi antispecisti (e non solo) è un antidoto contro la frustrazione causata dalle ingiustizie ineluttabili prodotte da un sistema che disprezziamo: un mezzo per riprenderci lo spazio che è anche nostro e ridare ossigeno a corpi e sogni di libertà.

I rifugi sono luoghi di complicità tra persone umane e non umane, di alleanze tra corpi, di condivisione di esperienze, di mutuo incoraggiamento. All’interno dei rifugi le relazioni interspecifiche si basano inevitabilmente sulla fiducia e sul consenso.

Il nostro è un invito deciso. Entrate in questi spazi. Incontriamoci lì.

Peppa e l’anasyrma

 

L’anasyrma riguarda la nudità femminile ed è una pratica rituale arcaica che consiste nell’esibire i propri genitali «agli altri».

Molte fonti storiche ritrovano nell’atto dell’anasyrma una chiara funzione apotropaica, dal potere, cioè, di allontanare i flussi maligni. Oggi l’anasyrma, soprattutto nel femminismo, è diventato un atto politico provocatorio attraverso cui manifestare dissenso e prendere voce: ne è un esempio recente la Naked Athena del 18 luglio 2020, a Portland.

Per la Peppa, l’anasyrma è una pratica quotidiana, poiché per via della sua coda amputata, i suoi genitali sono costantemente messi in mostra, senza che lei possa scegliere di fare altrimenti. Nonostante questo, però, in qualunque momento, l’anasyrma della Peppa incarna l’atto politico più potente, poiché sul piano simbolico riesce a trasformare una violenza subìta in riscatto, in liberazione; a partire da un’amputazione, attraverso il suo anasyrma la Peppa ogni giorno sbatte in faccia «agli altri» la propria libertà, sulla terra, tra gli alberi, nel fango.

Crowdfunding antispecista: “Daniza – una storia vera”

Vi presentiamo questa meravigliosa iniziativa a cura della nostra amica Stefania Bisacco Con occhi animali : “Daniza – una storia vera”.

DANIZA è il terzo libro realizzato nell’ambito del progetto di autoproduzione editoriale a tema antispecista cominciato con “Otto maiale speciale” e proseguito con il volume intitolato “Con Occhi Animali”.

La protagonista della storia (ispirata ai fatti reali avvenuti in Trentino nell’estate del 2014) è l’orsa braccata e uccisa per aver aggredito un cercatore di funghi allo scopo di proteggere i suoi due cuccioli. Anche questa volta, vieni già in Con Occhi Animali e Otto maiale Speciale, la narrazione prende le mosse dal punto di vista degli animali che sono stati protagonisti, in particolare quello dei due cuccioli di Daniza rimasti orfani.

Il crowdfunding di quest’anno ha lo scopo di supportare concretamente l’attività di Ippoasi e di insegnare ai più piccoli che un mondo diverso, fatto di libertà e di rispetto per tutti gli animali, è possibile! Le donazioni ricevute – sottratte le spese di realizzazione dalle ricompense – saranno pertanto devolute agli animali che ospitiamo.

Per maggiori informazioni e per contribuire al crowdfunding, cliccate qui .

Grazie a chi deciderà di supportare e divulgare questo piccola ma importante iniziativa, mettendo il proprio “mi piace” alla pagina facebook dedicata a Daniza e condividendo gli aggiornamenti!

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Rimani in contatto con noi e ricevi notizie esclusive sugli eventi del mese, racconti sulle nostr3 rifugiat3, consigli letterari e molto altro

You have Successfully Subscribed!